Mimmo Cuticchio, erede diretto e attento interprete della tradizione palermitana dell’Opera dei pupi, ha saputo innovare un’arte che sembrava destinata a inesorabile decadenza, diventando una delle voci più autorevoli del teatro italiano contemporaneo. Cuticchio comincia negli anni settanta l’attività di puparo e oprante con i suoi spettacoli itineranti. Nel 1977 dà vita all’Associazione Figli d’arte Cuticchio e insieme alla cura per l’arte antica del cunto – il racconto orale delle gesta dei paladini – inizia quel lavoro tenace di reinvenzione di una tradizione che contribuirà al riconoscimento conferito dall’Unesco all’Opera dei pupi come parte del Patrimonio orale e immateriale dell’umanità. Tra le sue opere si ricordano anche: Aladino di tutti i colori. Da una fiaba delle mille e una notte (Arianna 2009), Alle armi, cavalieri! (Donzelli 2017), Siamo palermo (Mondadori 2019).